301111088347312 Cosa rischia chi vive con una persona che ha dei debiti?
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Cosa rischia chi vive con una persona che ha dei debiti?

Chi vive con una persona che ha maturato debiti, potrebbe subirne le conseguenze anche dal punto di vista patrimoniale.

Questa è la premessa da cui possiamo partire per poter analizzare le diverse implicazioni sia nel caso di una convivenza che di un matrimonio.


I conviventi

Prendiamo il caso di Emiliano e Giuseppe, due conviventi che vivono in una villetta presa in affitto che hanno arredato nel corso degli anni sebbene alcuni mobili siano stati portati da Giuseppe che viveva prima da solo.


Emiliano è un piccolo commerciante che ha accumulato una notevole posizione debitoria verso il Fisco e nonostante i ripetuti solleciti, non ha mai saldato i debiti.

Al termine del procedimento di ingiunzione, l’ufficiale giudiziario si reca alla villetta di Emiliano e procede al pignoramento degli arredi, inclusi anche quelli di Giuseppe.


👉🏻 Che cosa può fare il convivente non debitore per evitare il pignoramento?

Innanzitutto, ci sono alcuni beni che la legge stessa definisce non pignorabili e si tratta di quei beni necessari alla sopravvivenza della persona; nello specifico, non sono pignorabili (indipendentemente dalla titolarità):

  • oggetti sacri, salvo il caso in cui questi abbiano un valore economico particolarmente elevato;

  • vestiti e biancheria;

  • letto;

  • armadi e cassettoni;

  • tavoli e sedie da pranzo (utili quindi a consumare i pasti);

  • stufe;

  • fornelli da cucina;

  • frigorifero;

  • lavatrice;

  • alimenti, bevande e combustibili necessari per un mese al mantenimento del debitore e della sua famiglia;

  • armi e tutte le cose che il debitore ha l’obbligo di detenere per ragioni di pubblico servizio;

  • decorazioni al valore;

  • lettere;

  • registri;

  • scritti di famiglia in generale, oltre ai manoscritti, a meno che non facciano parte di una collezione.

Pertanto, l’ufficiale giudiziario potrà procedere al pignoramento dei beni non rientranti in questo elenco.

Ritornando ai nostri conviventi, l’ufficiale giudiziario ben potrà pignorare la tv presente nel salotto anche se lo stesso Giuseppe afferma di averla comprata da solo e che Emiliano non ne è proprietario.

Non basta affermare di essere proprietario di questo o di quel bene o produrre una scrittura privata: l’ufficiale giudiziario non può giudicare la veridicità di un documento e quindi può decidere di procedere al pignoramento.

Quindi, il sol fatto che quel bene sia in casa del debitore fa presumere che sia di sua proprietà; certo, è una presunzione che può essere comunque superata per via giudiziaria.

In pratica, il convivente non debitore deve rivolgersi al Tribunale e opporsi al pignoramento rivendicando la proprietà (ad esempio può dimostrare che il bonifico per l'acquisto della tv è stato fatto dal conto corrente personale).



Le coppie sposate

Per le coppie sposate le cose cambiano in relazione al regime patrimoniale scelto, comunione dei beni o separazione dei beni.

Partiamo subito con il dire che se c’è separazione dei beni, i debiti di uno non si trasferiscono sull’altro; quindi, è conveniente optare per questo regime che in ogni caso non incide sui doveri dei coniugi nella vita familiare.

Anche per i debiti verso il fisco, se la casa è intestata al marito (e la moglie è debitrice) il creditore comunque non può pignorare l’abitazione.

Per quanto riguarda invece le imposte dirette, se la dichiarazione dei redditi è congiunta, entrambi i coniugi sono responsabili.

Per i beni mobili (come gli arredi o i gioielli), vale la stessa presunzione che abbiamo indicato per i conviventi: se sono in casa, significa che sono di proprietà (anche) del coniuge non debitore.

Quindi, se si vuole superare questa presunzione, bisogna agire in tribunale e dimostrare che quei beni non rientrano nella titolarità del coniuge debitore.


Se i coniugi hanno optato per la comunione dei beni, ciascun coniuge risponde con la propria quota, nei confronti dei creditori; questo significa che creditori potranno espropriare i beni della comunione e ciascun coniuge risponderà al 50%.


Tuttavia, se uno dei due ha contratto debiti per sé stesso - ad esempio ha acquistato una macchina - il creditore può aggredire i beni dell’altro coniuge solo in via sussidiaria: prima deve agire sul debitore (chi ha acquistato la macchina) e, solo in caso di incapienza, può rifarsi sul coniuge non debitore.


👉🏻 La soluzione: l’esdebitazione

Che si tratti di conviventi o di coniugi, il concetto chiave è che se si vive con qualcuno che ha debiti è quasi impossibile rimanerne esenti e questo comporta anche lacerazioni familiari.

Per evitare crisi in famiglia, dispersioni del patrimonio e perdere anni in tribunale, esiste una particolare procedura - l’esdebitazione - che consente di ripianare la propria situazione debitoria in accordo con i creditori e il Tribunale con totale cancellazione dai debiti.


Per saperne di più leggi questo articolo o chiama i nostri esperti




 

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