301111088347312 Successioni Internazionali | Protezione Patrimoni | Italia
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Successioni internazionali

La Commissione Europea stima, quindi, in oltre 450.000 ogni anno le famiglie impegnate in una successione internazionale che si riscontra qualora i beni o gli eredi del defunto si trovino in uno Stato diverso da quello ove si è aperta la successione.

Può avvenire, infatti, che un cittadino straniero acquisti un bene nel nostro Paese, pur continuando a vivere all’estero, oppure che un cittadino italiano, che possiede immobili in Italia, decida di spostare la propria residenza all’estero e trasferire la sede dei propri interessi fuori dal territorio italiano. 

Tuttavia le diverse normative nazionali divergono su alcuni punti fondamentali come – ad esempio - la determinazione della quota di riserva ereditaria, il trattamento del coniuge superstite, l’individuazione dei successibili e delle relative quote.

Per le successioni aventi carattere transnazionale aperte dopo il 17 agosto 2015 è applicabile il Regolamento UE n. 650/2012 relativo alla competenza, alla legge applicabile, al riconoscimento ed all’esecuzione delle decisioni e degli atti pubblici in materia di successioni nonché alla istituzione del c.d. Certificato Successorio Europeo.

Secondo la nuova normativa, i giudici competenti saranno quelli del Paese dell'UE in cui il defunto aveva la residenza abituale al momento del decesso e la legge applicabile sarà quella di tale Paese.

Tuttavia i cittadini possono scegliere di applicare alla loro eredità la legge del Paese di cui hanno la cittadinanza, che può essere un Paese dell'UE o un Paese terzo.

Inoltre un erede, un legatario, un esecutore testamentario potranno richiedere l'emissione del Certificato Successorio Europeo per utilizzarlo in un altro Stato membro al fine di facilitare la successione dei casi transfrontalieri.

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