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“Vi dichiaro marito e moglie” - Parte II

Il regime della comunione dei beni della famiglia


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Quando si parla di separazione tra i coniugi è facile confondersi tra regime patrimoniale e fase di crisi del rapporto.


In questo articolo vogliamo occuparci di uno dei regimi patrimoniali che marito e moglie o uniti civilmente possono decidere di adottare per regolare i rapporti economici: il matrimonio non è un contratto ma ha importanti effetti contrattuali.


Quasi il 73% dei matrimoni (ISTAT 2018) è regolato secondo questo regime perché presenta alcuni vantaggi che adesso vediamo insieme.


Innanzitutto i beni acquistati dopo le nozze rimangono nella esclusiva titolarità del coniuge acquirente mentre, se si opta per la comunione ogni acquisto (anche fatto singolarmente) diventa automaticamente della coppia.


Se però i coniugi in separazione di beni vogliono cointestarsi un determinato bene è sufficiente che indichino questa volontà nell’atto di acquisto.


Inoltre, eventuali debiti o la crisi dell’impresa di un solo partner non travolge anche i beni e il patrimonio dell’altro.

Per tutti quei soggetti che sono esposti a particolari rischi di natura professionale (ad esempio un ingegnere/medico/avvocato/consulente e un’eventuale richiesta di risarcimento del danno professionale) è preferibile optare per il regime di separazione: le aggressioni dei creditori sarebbero limitate al patrimonio del loro diretto debitore senza possibilità di estensione anche a quello del coniuge.


Per gli imprenditori è preferibile la separazione dei beni anche se è necessario verificare la forma societaria dell’impresa di cui sono titolari: per una società di capitali il problema non si pone perché i creditori dell’azienda potranno rifarsi solo sul capitale sociale.


Diverso è invece il discorso per le società di persone: ad eccezione dell’accomondante nelle s.a.s., i creditori possono rivalersi sul patrimonio personale dell’accomandatario e del socio in nome collettivo, sempre che il patrimonio societario sia stato incapiente.


Per le società semplici e le attività individuali, i creditori possono agire direttamente anche sui beni personali.


Quello di separazione è un regime che, pur non intaccando i doveri di contribuzione e sostegno nella coppia, tutela l’altro e protegge al meglio la situazione patrimoniale della famiglia.


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