Tutti i rendimenti prodotti dagli investimenti, inclusi anche i prodotti assicurativi come le polizze vita, sono sottoposti a imposizione fiscale.
Il rendimento è la differenza tra il capitale maturato e quello inizialmente versato: su questo importo, plusvalenza, si calcolano le tasse da versare.
Le aliquote
Per quanto riguarda i prodotti finanziari, questi subiscono una tassazione che si manifesta al momento del riscatto totale o parziale o alla conclusione del contratto. Si parla, a tal proposito di tax deferall, uno tra i principali vantaggi di questi prodotti visto che consente di posticipare la tassazione.
Le aliquote sono diverse e variano in funzione del momento in cui il rendimento è maturato e del tipo di titoli che l'ha generate.
Vediamo nello specifico quali sono:
12,50% sulla parte di rendimento maturata fino al 31 dicembre 2011;
20% sulla parte di rendimento maturata dal 1° gennaio 2012 al 30 giugno 2014;
26% sulla parte di rendimento maturata dal 1° luglio 2014.
Come funziona
É importante anche considerare che ai fini di una corretta applicazione dell’imposta sostitutiva, Il legislatore tributario prevede che per i rendimenti che derivano dai Titoli di Stato ed equiparati (la cosiddetta white list), si applichi l’aliquota del 12,5%.
Per conoscere l’effettiva aliquota di tassazione, bisogna però considerare il mix degli investimenti (titoli pubblici e altro).
Per fare questo, la Compagnia verifica la composizione del portafoglio del fondo il 31 dicembre di ogni anno.
Se, per esempio, al 31 dicembre il fondo investe il suo patrimonio per il 30% in Titoli di Stato, il 30% del rendimento maturato nell'anno viene attribuito a Titoli di Stato mentre il restante 70% viene attribuito ad altri titoli. Si tratta quindi un calcolo che viene fatto annualmente ma viene prelevato solo in un momento successivo, ossia in occasione del riscatto totale o parziale o alla conclusione del contratto di assicurazione.
L’altra imposta applicata agli investimenti è l’imposta di bollo. È una imposta che viene calcolata ogni anno ed è proporzionale al valore del capitale maturato. Si applica a tutti i prodotti di investimento ad esclusione delle forme di previdenza complementare e le polizze assicurative di Ramo I, ossia quelle che investono in Gestioni Separate.
Anche questo è un importante vantaggio che si somma a quello di cui abbiamo più volte parlato, legato cioè alla pianificazione successoria: le polizze vita sono esenti dall’imposta di successione.
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