L'inchiesta giornalistica riguarda milioni di documenti dello studio legale Mossack Fonseca, con sede a Panama, fatti trapelare sui media internazionali.

L'inchiesta giornalistica riguarda milioni di documenti dello studio legale Mossack Fonseca, con sede a Panama, fatti trapelare sui media internazionali.
“Tali documenti riguardano la costituzione di società offshore con sedi in paradisi fiscali tra cui le British Virgin Islands, Seychelles, Bahamas, Belize, Samoa e Panama.”
Le società costituite dallo studio Mossack Fonseca hanno sede in Paesi a fiscalità privilegiata, nei quali le tasse sulle attività economiche sono molto basse o inesistenti. Tali Stati inoltre offrono ampia riservatezza sulle attività finanziarie detenute dalle società che hanno sede nella loro giurisdizione: le società offshore sono lo strumento più utilizzato per schermare i reali proprietari dei capitali esteri.
Infatti le azioni delle società offshore sono generalmente detenute da intestari fiduciari per ragioni di riservatezza, per proteggere il patrimonio o per evitare di dichiarare i capitali detenuti alle autorità finanziarie.
Cosa rischiano i titolari delle società offshore
L'Agenzia delle Entrate ha richiesto di conoscere la lista dei soggetti italiani titolari di società offshore.
Analogamente a quanto avvenuto con la Lista Falciani, l'Amministrazione Finanziaria avrà dunque le prove per contestare ai contribuenti interessati la disponibilità dei patrimoni esteri (formalmente intestati alle società offshore) e l'omessa compilazione del quadro RW della dichiarazione dei redditi con l'irrogazione di sanzioni dal 6% al 30% dei capitali non dichiarati. Tali sanzioni possono essere irrogate per ogni periodo di imposta in modo retroattivo fino a 10 anni in caso di attività detenute nei paradisi fiscali.
Inoltre l'Agenzia delle Entrate potrà recuperare a tassazione l'intero patrimonio estero avvalendosi della presunzione che esso sia stato costituito mediante redditi sottratti a tassazione.
Infine la Procura della Repubblica potrà contestare ai titolari delle società offshore il reato di autoriciclaggio, integrato dal mero utilizzo dei capitali detenuti in violazione degli obblighi sul monitoraggio fiscale e non regolarizzati.
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