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Immagine del redattoreRedazione

Impresa: Sostantivo femminile

Leadership e valori delle donne imprenditrici


Il 21,86% delle aziende in Italia è guidato da donne, particolarmente nei servizi, dove quasi il 70% delle imprese è in mano femminile.

Non è molto ma il nostro Paese sconta un gender gap fortemente culturale e comunque, e qui sta il dato incoraggiante, la rappresentanza è in crescita.

Secondo UnionCamere, l’età media delle imprenditrici è per il 60% inferiore ai 40 anni, il livello di istruzione alto (20,8% laureata contro il 16% degli uomini) e il 18. 5% di loro ha un’esperienza lavorativa pregressa qualificata.

Più giovani, istruite e rodate dei loro colleghi uomini. Servirà questo a gestire efficacemente il passaggio generazionale, quando sarà tempo?


Oppure sono le caratteristiche della leadership femminile a far ben sperare per la continuità delle nostre Pmi?

Vediamole insieme

- Empatia: sia nei confronti di familiari subentranti in azienda, sia nei confronti dei dipendenti e del tessuto sociale, le donne leader sanno ascoltare, condividere stati d’animo e prendere decisioni socialmente responsabili;

- Trasmissione di valori: le donne alla guida di imprese risultano in grado di condividere cultura e valori dell’azienda attraverso un processo di “osmosi”, più che di “consegna”, creando intorno ad essi un’armonia tutt’altro che scontata in processi così delicati;

- Generatività e nutrimento, nel senso di paziente avviamento dei figli o eredi successori che ha le caratteristiche della “formazione genitoriale” tipicamente femminile.

Avviamento come accompagnamento alla vita aziendale, qualità di resilienza e costanza quando dà il tempo all’erede subentrante di apprendere e sviluppare le proprie qualità senza fiato sul collo, ma a volte anche un limite, quando tarda a “sganciare” definitivamente il/la giovane successore responsabilizzandolo/la;

- Capacità di affrontare la complessità, per attitudine strettamente neurologica, oltre che culturale, le donne sono adatte a gestire input che arrivano da più fronti e a rispondere in modo olistico, orizzontale, onnicomprensivo. Così come riescono a conciliare impegno lavorativo e impegno domestico, le donne che governano imprese sanno applicare la loro capacità di ascolto a più fronti della realtà aziendale e di mercato, compreso quello umano e sociale. Caratteristica, questa, fondamentale, oltre che per la continuità di impresa, soprattutto in presenza di più eredi, per un futuro sempre più complesso per le Pmi;

- Formalizzazione e rischio, secondo lo studio pubblicato dal Journal of Family Business, le donne accettano e gestiscono meglio le situazioni più regolamentate e hanno un’attitudine inferiore al rischio, caratteristica che torna evidente nelle attitudini di investimento finanziario.

Forse per questo gli uomini risultano più aperti alla differenziazione del business, mentre le colleghe donne tendono più a valorizzare la specializzazione familiare.

Queste caratteristiche sono quelle sintetizzate sulla base di alcune riflessioni pubblicate dalla Camera di Commercio di Brescia e uno studio pubblicato sul Journal of Family Business: “Women’s involvement in family firms: Progress and challenges for future research” ad opera di Giovanna Campopiano, Alfredo De Massis, Francesca Romana Rinaldi e Salvatore Sciascia.

Questi dati, coniugati con l’esperienza sul campo, ci portano a dire che la presenza femminile nel mondo imprenditoriale costituisce una leva fondamentale per lo sviluppo e la continuità del business anche per le aziende a base familiare, dove ancora troppo spesso la donna svolge un ruolo ancellare.





 

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