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Come disporre della propria identità digitale



Secondo l’ultimo rapporto “Digital 209” di We Are Social e Hootsuite oltre il 59% della popolazione è attivo sulle piattaforme social: 35 milioni di italiani hanno un profilo su Facebook, Youtube, Instagram e Whatsapp. Se guardiamo invece alla mail, si gioca al raddoppio: sono circa 71 milioni gli indirizzi email degli italiani.


Si parla sempre più spesso di identità digitale che si affianca, come un’ombra alla nostra identità fisica e che necessita di una appropriata protezione.


Come possiamo tutelare tutti i dati che immettiamo sulle piattaforme digitali, le foto o i documenti che scambiamo tramite mail o chat quando non ci saremo più? Come possiamo proteggere la privacy delle persone coinvolte nei nostri carteggi digitali? Come possiamo bloccare l’accesso alla nostra identità digitale e difendere la nostra web reputation?


Lo strumento c’è e si chiama testamento digitale: è possibile redigere un documento, appunto il testamento digitale, nel quale si dispongono le ultime volontà in materia di identità digitale.

Si possono ad esempio indicare le password di accesso ai propri profili social e al contempo prevederne la chiusura.


Si potrà anche disporre l’assoluto divieto di accesso ai propri dati digitali. In questo caso si dovrà rispettare il nuovo Codice della Privacy: bisogna presentare apposita dichiarazione al titolare del trattamento dei dati.


Questo diritto non è assoluto nel senso che non si può impedire l’accesso ai propri dati sempre e comunque: se si ha necessità, ad esempio, di difendersi in un giudizio, il divieto di accesso cade.


In sostanza, bisogna bilanciare i due diritti: da un lato, quello del testatore digitale al rispetto della privacy e dall’altro, quello del richiedente, a potersi difendere.




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