La risposta è nelle holding
La nostra esperienza di professionisti legata al mondo delle imprese ci ha fatto osservare situazioni complicate: spesso l’imprenditore possiede partecipazioni in una o più società operative ed è necessario mettere ordine proprio per valorizzarle.
Tra le soluzioni opzionabili vi è la holding, ideale sia per appianare le criticità del passaggio generazionale, ma anche per rafforzare la governance.
In merito al primo aspetto, l’imprenditore può raggruppare tutte le partecipazioni all’interno di un’unica società, appunto la holding, e assegnare ad ogni erede le quote nel rispetto dei diritti della legittima.
Se tra gli eredi vi sono soggetti già inseriti nell’azienda a vario titolo, l’imprenditore può anche assegnare loro una maggiore quota di partecipazioni; al contempo, agli altri eredi dovranno essere attribuiti altri beni (denaro, beni mobili o immobili eccetera).
É possibile anche “personalizzare” le partecipazioni: ci riferiamo all’opportunità di emettere speciali categorie di azioni: con o senza diritto di voto, diritto di intervento in assemblea, azioni postergate nelle perdite.
In sostanza, è possibile ritagliare su misura le attribuzioni in base al ruolo dell’erede, facendolo partecipare più o meno attivamente alla vita amministrativa, o alla distribuzione degli utili.
Attraverso la holding è anche possibile gestire gli equilibri perché i rapporti tra i familiari sono disciplinati proprio dallo statuto della holding stessa: ad esempio, è possibile limitare l’ingresso in società di persone estranee al vincolo di sangue, oppure determinare il libero trasferimento delle partecipazioni.
A questo punto occorre verificare quale forma giuridica si deve adottare: una SRL o una SpA?
Nelle società a responsabilità limitata, il diritto di controllo da parte del socio è molto più ampio: infatti, con questa forma giuridica, il socio ha diritto di essere sempre informato con ispezione dei libri sociali e di ogni altro documento ufficiale.
Nelle società per azioni, questo diritto non è previsto.
Inoltre nelle srl l’azione di responsabilità nei confronti degli amministratori può essere promossa da qualunque socio, mentre nelle spa non quotate può essere promossa dal socio che detenga almeno un quinto del capitale sociale.
Possiamo quindi concludere affermando che la srl prevede una tutela maggiore verso i soci di minoranza che tendenzialmente sono poi i familiari che ricoprono ruoli meno operativi nell’azienda; diversamente, con la SpA i soci di maggioranza sono molto più liberi nella gestione dell’attività di impresa.
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