La redazione del testamento
La sindrome del foglio bianco è quella che ci colpisce quando vogliamo comunicare qualcosa attraverso uno scritto e non riusciamo mettere “nero su bianco” le nostre idee.
Questa difficoltà può acuirsi quando dobbiamo ringraziare qualcuno e questo “qualcuno” ci è stato accanto per tutta la vita come una moglie o un marito. Riusciremo a trovare le parole giuste? Riusciremo a trasmettere il nostro senso di gratitudine?
Il testamento può rispondere a queste importanti domande; può essere un biglietto di ringraziamento dalle diverse sfaccettature.
Con il testamento oltre ad attribuire beni mobili ed immobili, è possibile inserire delle disposizioni extrapatrimoniali, come il riconoscimento di un figlio. Inoltre è possibile incaricare un erede per lo svolgimento di una particolare opera (ad esempio: "con il denaro che ti lascio in eredità, dovrai occuparti del centro di accoglienza in Via Roma n. 51").
Il testamento inoltre è l’unico strumento in grado di dare voce alle volontà del de cuius: con questo documento è possibile decidere a chi andranno i beni e in che misura!
Per la sua redazione occorre però seguire delle regole: pena, la nullità dell’atto e l’intervento della legge per disciplinare la successione.
È un atto personalissimo nel senso che deve essere scritto da una sola persona e non può essere reciproco; inoltre, è possibile revocarlo e modificarlo in qualsiasi momento.
Il testamento deve essere scritto e non è valida la forma orale; possiamo farlo in totale autonomia, l’importante è che sia scritto di nostro pugno e quindi non al pc. Può essere scritto su più fogli ma dovranno essere collegati tra loro (ad esempio con la numerazione degli stessi). Questo tipo di atto è definito testamento olografo e necessita della datazione e della firma del testatore che deve essere apposta al termine del testamento.
Se non vogliamo incorrere in errori e impugnazioni, possiamo farci assistere da un notaio che, alla presenza di due testimoni, assicura che le nostre volontà siano rispettate e anche conformi alla legge. Oltre a questo tipo di testamento definito pubblico, ne esiste un altro: testamento segreto. In sostanza, il testatore o un terzo redige il l’atto. Se è scritto dal testatore è sufficiente la sua firma; se scritto da un terzo, il testatore deve firmare ogni foglio. Il documento così redatto viene poi sigillato in una busta e consegnato al notaio alla presenza dei testimoni.
Si tratta di piccole regole per superare la sindrome del foglio bianco!
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