Sì e la mediazione è uno tra gli strumenti alternativi al tribunale per gestire una controversia, insieme all’arbitrato, alla conciliazione e alla negoziazione
Tempi lunghi: quali soluzioni?
55 anni: questo è il record della causa più lunga pendente in tribunale in Italia e nello specifico presso la sezione civile del tribunale di Vallo della Lucania.
Quel fascicolo ne ha visto di storia: dai Beatles riuniti per completare la registrazione di "Let it be" ai Maneskine vincitori per l’Eurovision. E quanti Presidenti della Repubblica, da Saragat al Mattarella!
A parte questo caso (fortunatamente) isolato, non è che gli altri se la passino meglio: un processo civile in Italia può durare fino a 7 anni e 3 mesi (Fonte Commissione Europea per l’efficacia della giusta 2020).
Eppure le soluzioni per snellire la burocrazia della macchina giudiziaria ci sono e alcune di queste sono alternativi al tribunale.
Ci riferiamo agli ADR, Alternative Despute Resolutions: arbitrato, conciliazione, negoziazione assistita e mediazione.
ADR: le alternative al tribunale
L'arbitrato è la procedura stragiudiziale per la risoluzione delle controversie in cui le parti affidano a uno o più soggetti terzi e imparziali, detti arbitri, l'incarico di decidere sulla controversia. La decisione è detta "lodo".
La conciliazione è la procedura stragiudiziale per la risoluzione delle controversie in cui un soggetto terzo, detto conciliatore, assiste le parti, aiutandole a trovare una soluzione di comune accordo, ma non ha il potere di prendere alcuna decisione sulla controversia.
La negoziazione assistita è una forma di risoluzione che attribuisce un forte ruolo all’avvocato che collabora con le parti per la risoluzione della controversia. Ecco perché si parla di negoziazione assistita.
È presente solo dal 2014 e forse è un po’ presto per valutarla in maniera complessiva; in ogni caso il Consiglio Nazionale Forense, nel suo ultimo report, ha rilevato un incremento del suo utilizzo, quanto meno per alcuni procedimenti.
Infatti, questo istituto è specifico ed obbligatorio per alcune materie o condizioni. È obbligatorio accedere alla negoziazione prima di rivolgersi al Giudice per le richieste di pagamento di somme non superiori a 50 mila euro
per sinistri stradali o derivanti dalla circolazione di natanti.
La mediazione è un metodo alternativo di risoluzione delle controversie, nel quale un terzo neutrale ed imparziale, appunto il mediatore, facilita il dialogo in un processo strutturato in alcune fasi che aiuta le parti a raggiungere un accordo che sia soddisfacente per entrambi.
Il mediatore non decide ma facilita la relazione e quindi il risultato perché assiste le parti nell’identificare e nell’articolare i loro propri interessi, le loro priorità, i loro bisogni e i loro reciproci desideri.
La mediazione nella successione
Ci sono alcune materie per le quali la legge stessa stabilisce come obbligatoria la mediazione: tra queste vi sono la successione ereditaria e la divisione.
Il legislatore ha voluto che questo genere di controversie fossero affidate, quanto meno per un vaglio preliminare, ad una struttura meno ingessata e istituzionalizzata, proprio perché la famiglia - luogo in cui nascono queste controversie - meritano ascolto e maggiore sensibilità di quanto un’aula di tribunale possa offrire.
E i risultati positivi ci sono: il 44% delle controversie in materia di successioni e il 42% in materia di divisione è concluso positivamente al tavolo della mediazione.
Come migliorare questi dati?
Lavorando sulla cultura della mediazione attraverso l’ascolto delle parti e mostrando i veri vantaggi di questo strumento: serenità nelle relazioni familiari, risparmi di denaro, definizione più veloce di una controversia e soddisfazione nella decisione.
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