La nuova normativa stabilita dal nuovo "Codice della Crisi e dell’insolvenza" prevede la responsabilità illimitata dell'imprenditore in caso di crisi d'impresa.
In pratica, l'imprenditore potrebbe essere obbligato a mettere in gioco il proprio patrimonio personale al fine di far fronte alle eventuali perdite subite dall'impresa durante il periodo di crisi.
La legge stabilisce anche che l'imprenditore dovrà fornire un piano di risanamento adeguato, dimostrando che le misure adottate saranno in grado di consentire all'azienda di uscire dalla crisi in un tempo ragionevole e con le minori perdite possibili.
Di conseguenza, il ruolo dell'imprenditore è ora più importante che mai ed è fondamentale che intraprenda tutte le misure necessarie per preservare la salute della propria azienda e evitare la responsabilità illimitata.
Il Codice della Crisi d'impresa e dell'Insolvenza: un passo in avanti verso il risanamento delle imprese
Il Codice della Crisi d'impresa e dell'Insolvenza ha rappresentato una svolta epocale per tutelare l'interesse di terzi ed incentivare il risanamento delle imprese in stato di crisi.
In particolare, esso prevede che l’imprenditore in stato di crisi sia tenuto a rispondere illimitatamente con il patrimonio personale, anche quando quest’ultimo non è sufficiente ad assicurare un adeguato livello di garanzia.
La responsabilità illimitata dell’imprenditore costituisce un elemento fondamentale per garantire la massima trasparenza nel processo di risanamento, incoraggiando così i creditori a supportare il processo stesso.
Questa innovazione normativa ha permesso agli organi preposti alla vigilanza e al controllo sugli enti economici di assolvere meglio i propri compiti, poiché ora possono contare su meccanismi più efficaci per contrastare le situazioni di insolvenza e promuovere la ripresa produttiva.
La prevenzione della crisi d'impresa come obbligo dell'imprenditore
La prevenzione della crisi d'impresa è un obbligo fondamentale per l'imprenditore. L'efficace gestione aziendale richiede che il titolare adotti le misure necessarie per monitorare la situazione finanziaria dell'azienda ed effettuare tempestivamente una valutazione rigorosa del rischio di crisi di solvibilità.
A tal fine, l’imprenditore dovrebbe prendere in considerazioni diversi fattori, quali la situazione economica generale, gli andamenti del mercato, nonché eventuali circostanze interne o esterne che possano influenzare le prospettive e la salute finanziaria dell’impresa.
La consapevolezza della situazione aziendale attuale e futura e un’accurata analisi del rischio consentono all’imprenditore di adottare tempestivamente strategie e misure preventive atte a correggere eventuali squilibri riscontrati prima che si manifestino problemi di insolvenza o altre difficoltà economiche.
Segnali di crisi: l'obbligo di attivare il processo di risanamento
L'attivazione del processo di risanamento è obbligatoria in presenza di segnali di crisi riconosciuti dal Codice della Crisi d'impresa e dell'Insolvenza.
L'analisi degli indici di allerta è uno strumento essenziale per la prevenzione della crisi aziendale. Esso consente di valutare in modo oggettivo lo stato di salute dell’impresa e di identificare i primi segnali inequivocabili che, nell’arco di breve tempo, possono portare alla necessità urgente di correggere le strategie d’impresa al fine evitare l’insorgere e la progressione della crisi.
Riguardo gli indici da considerare, occorre prendere in considerazione sia quelli economico-finanziari (come le relazioni tra debiti bancari e finanziamenti obbligazionari) sia quelli patrimoniali (come il rapporto tra capitale proprio netto ed attivo).
Inoltre, è bene tener presente anche i risultati delle procedure interne (es. controlli periodici su performance e flussi finanziari) ed esterne (es. audit annuale).
In conclusione, l'amministratore dovrà effettuare una tempestiva analisi degli indici di allerta per poter individuare con chiarezza eventuali situazioni problematiche che potrebbero causare la segnalazione all'OCRI ossia all’organismo di composizione della crisi d’impresa che ha il compito di ricevere le segnalazioni e gestire la fase di allerta, nonché il procedimento di composizione assistita della crisi per le imprese diverse dalle imprese minori.
Tale organismo è costituito presso ciascuna Camera di commercio, industria, artigianato ed agricoltura.
Risoluzione dello Stato di Crisi per Evitare la segnalazione l'OCRI
La risoluzione dello stato di crisi è una strategia essenziale per evitare le conseguenze legali ed etiche derivanti da una segnalazione all'OCRI.
Le adeguate misure preventive devono essere introdotte nell'organizzazione, tra cui la corretta corporate governance, l'identificazione e gestione del rischio aziendale, l'implementazione di processi efficienti e produttivi. Il proprietario dell'impresa dovrà inoltre individuare opportunità alternative d’investimento al fine di generare reddito aggiuntivo. Ciò contribuirà a preservare il patrimonio aziendale e raggiungere gli obiettivi fissati.
Se i problemi sottostanti non sono affrontati tempestivamente, è possibile che si incorra nella pubblicità negativa legata alla segnalazione all’OCRI con tutte le conseguenze negative ad essa associate.
Pertanto, la prevenzione è fondamentale per garantire la salute finanziaria dell'azienda e proteggere il patrimonio degli imprenditori coinvolti nel business.
Rischi personali per l'imprenditore in caso di mancato risanamento aziendale
In caso di mancata attuazione delle procedure di risanamento aziendale, l'imprenditore può essere soggetto a responsabilità illimitate.
Ciò significa che, in relazione alle obbligazioni contratte dall'impresa, sarà possibile chiedere il pagamento dei debiti direttamente alla persona fisica responsabile della crisi d'impresa.
Pertanto, l'imprenditore è tenuto a conoscere e rispettare tutti gli adempimenti previsti nel Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza.
Inoltre, in caso di fallimento o altro procedimento concorsuale, l'amministratore potrebbe essere chiamato a rispondere personalmente delle proprie azioni o omissioni anche in presenza di una garanzia patrimoniale come la fidejussione bancaria.
Dunque, il non corretto rispetto delle disposizioni previste nel Codice comporta per l’imprenditore gravissime conseguenze personali qualora non sia stato posto in essere tempestivamente un intervento volto al salvataggio dell’azienda da parte sua stessa.
L'imprenditore deve monitorare l'equilibrio economico e finanziario
L'imprenditore deve monitorare costantemente l'equilibrio economico e finanziario della propria azienda per garantire il suo buon funzionamento.
L'osservazione periodica del bilancio aziendale, unita ad un attento controllo degli indici di liquidità e di gestione, consente all'imprenditore di individuare tempestivamente eventuali segnali di crisi.
La prevenzione è l’unico modo efficace per limitare al minimo i rischi connessi alla crisi d’impresa. Pertanto, è fondamentale che l'imprenditore abbia una continua consapevolezza della situazione finanziaria della propria azienda, in modo da poter adottare tempestive misure correttive qualora emergessero delle criticità.
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